Tessere la pace 2021-22

alla memoria di Luca Attanasio e Pierantonio Costa. Verrà consegnato alle famiglie dei diplomatici recentemente scomparsi

Per l’anno 2021e 2022 sono stati individuati due importantissimi personaggi per la storia delle “relazioni internazionali”

Pierantonio Costa salvò più di 2.000 persone durante il genocidio del Rwanda e organizzò l’evacuazione di centinaia di italiani, scortandoli dalle proprie abitazioni fino
all’aeroporto per poi dedicarsi a salvare persone di diverse nazionalità ed etnie. Luca Attanasio, il primo ambasciatore italiano  ucciso nell’adempimento delle sue
funzioni, era conosciuto nella Repubblica democratica del Congo per l’attenzione da sempre mostrata verso i bambini e il sostegno all’attività delle Organizzazioni Non Governative. 

Pierantonio Costa

Console onorario d’Italia, Medaglia d’oro al valor civile, Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Pierantonio Costa, purtroppo deceduto a inizio 2021, salvò più di 2.000 persone dal
genocidio del Rwanda (1994) e prelevò centinaia di italiani dalle proprie abitazioni per scortarli all’aeroporto.  Per il coraggio, il senso di fratellanza e le doti operative dimostrate, è stato candidato al Nobel per la Pace.

Guarda il trailer: La lista del Console

 

Luca Attanasio

Ambasciatore, diplomatico dal 2003 al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Premio
internazionale Nassiriya per la Pace (2020), Luca Attanasio è stato ucciso in un agguato nel febbraio 2021 in Congo
nell’adempimento delle sue funzioni. L’Alto funzionario era conosciuto nella Repubblica democratica del Congo per
l’attenzione da sempre avuta per le Organizzazioni non governative che erano presenti nell’area. E’ stato insignito dell’onorificenza di Gran Croce d’Onore dal presidente Mattarella.

Motivazione dell’assegnazione premio “tessere la pace” ai “tessitori” Attanasio e Costa

La pace parte prima di tutto da noi, dal nostro comportamento, dalle nostre azioni. La pace si costruisce sforzandosi di mettersi anche nei panni degli altri, di capire le loro tradizioni, i retroterra culturali di un popolo oltre che quelli personali.  

La diplomazia è fatta di tante mediazioni, di tanti tentativi e anche di fallimenti, di tanto lavoro dietro le quinte, di una costruzione spesso ostinata dei vari percorsi che possono condurre all’incontro e alla pace e come ci ha insegnato Staffan de Mistura nel suo discorso all’edizione 2020 del premio, è fondamentale non avere pregiudizi, essere veloci nel prevenire i problemi, essere empatici con gli altri funzionari , dare fiducia senza essere ingenui.  

Nelle Relazioni Internazionali la regione dei grandi laghi viene considerata da alcuni diplomatici un luogo transitorio per approdare in sedi del nord del mondo, più ambite e di maggior prestigio. Inoltre l’attenzione alle ONG è marginale. In primis le relazioni politiche governative e poi quelle economico finanziarie. L’umanitario è residuale con attenzioni e fondi residuali. Non fu così per i nostri due diplomatici che hanno ribaltato la scala valoriale, ottimi interpreti degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.  

Andare oltre la ragion di Stato, vedere l’uomo oltre al ruolo di chi è deputato a trattare, cercare l’umanità anche nelle persone più ostili, mettere l’umano al primo posto sono compiti difficili per i diplomatici, anzi potremmo dire fuorvianti. Eppure è in quel seminare e raccogliere umanità che si tesse la pace, una pace diversa da quella di una semplice tregua, una pace diversa dalle mediazioni.  

L’ambasciatore Luca Attanasio e il Console Pierantonio Costa sono diplomatici che hanno incarnato questo stile, distinguendosi per la loro attenzione alle persone e agendo in modo intelligente con grande generosità ben al di là delle loro funzioni istituzionali.

Luca Attanasio parlava di fare l’ambasciatore come una missione, ne conosceva e accettava rischi e difficoltà. Ci ha colpito per quel suo sguardo giovane e il suo spirito entusiasta con cui siglava il suo impegno nella salvaguardia della pace e nella realizzazione di importanti progetti umanitari (in primis attraverso l’ong “mama Sofia” fondata con la moglie Zakia a favore dei bambini di strada del Congo). 

Pierantonio Costa, imprenditore prestato alle istituzioni, è riuscito a salvare molte vite umane durante il drammatico periodo del genocidio rwandese, italiani e stranieri, hutu e tutsi, con enorme generosità, adoperandosi in ogni modo e senza badare ai pericoli, a rischio della propria vita e mai sentendosi un eroe, ma semplicemente un uomo che ha obbedito alla propria coscienza. Un uomo che ha messo a frutto tutte le sue indubbie capacità per trovare strade anche quando sembrava che tutto fosse precluso. 

E allora noi di IPSIA, l’Istituto Pace Sviluppo Innovazione delle ACLI, vogliamo premiare loro che purtroppo ci hanno lasciati lo scorso anno, come tessitori di pace, come testimoni cui ispirarsi, come esempi da seguire per i nostri giovani che cercano riferimenti. Uomini giusti, integri, solidali, con il cuore grande e lo sguardo curioso, limpido che ci porta oltre le frontiere fisiche, mentali, morali, che con il loro agire risvegliano le nostre coscienze e ci fanno ancora sperare, in questa epoca difficile e impantanata in una crisi totale (economica, sanitaria, ambientale…) che un mondo migliore è possibile, e che possiamo contribuire anche noi con la nostra vita, il nostro agire e il nostro modo di guardare all’altro.

Giuliano Rizzi

Presidente, IPSIA del Trentino