Tessere la pace 2023
il premio 2023 a chi si è speso per il rispetto dei lavoratori
Il premio a Somavia, protagonista della politica internazionale a difesa dei lavoratori sfruttati
Il prof. Juan Somavìa, esule cileno nel periodo della dittatura, si è prodigato per riportare la democrazia in Cile e si è distinto nel suo impegno come direttore dell’Organizzazione Mondiale del Lavoro per tre mandati per l’attenzione alle fasce vulnerabili dei lavoratori, verso una globalizzazione più equa
Juan Somavìa
Poliedrica figura di grande caratura internazionale, accademico, ambasciatore, direttore, decisore politico, per tre mandati direttore generale dell’Organizzazione Mondiale del Lavoro, riceve il premio per i suoi sforzi nel rendere più dignitoso il lavoro, aumentare la giustizia sociale e quindi la pace
Motivazione dell’assegnazione premio “tessere la pace” al “tessitore” Somavìa
Juan Somavia rappresenta la ricerca delle istituzioni di rispondere concretamente alle necessità dei cittadini.
La poliedrica carriera di Juan Somavia è stata guidata da una forte preoccupazione per la giustizia sociale, la pace, i diritti umani e la democrazia. La sua vasta esperienza in tutti i settori della vita pubblica, come ambasciatore, direttore, decisore politico, e il suo coinvolgimento nello sviluppo sociale, nelle organizzazioni aziendali, civili e accademiche, hanno contribuito a plasmare la sua visione: la necessità di garantire un lavoro dignitoso per donne e uomini attraverso investimenti produttivi nell’economia reale.
Professore di Affari Economici e Sociali all’Università Cattolica del Cile, ha conosciuto l’esilio durante la dittatura di Pinochet (1974-1983). Dopo il ritorno in patria ha partecipato attivamente al ripristino della democrazia in Cile.
La sua attenzione é stata poi rivolta in particolare al mondo dei lavoratori. Nei suoi tre mandati come Direttore dell’Organizzazione Mondiale del lavoro, in un contesto di grandi cambiamenti socio-economici e di una dirompente globalizzazione, si è prodigato perché si tenesse conto delle
implicazioni occupazionali delle crisi finanziarie ed economiche, per affrontare le sfide della globalizzazione nel ventunesimo secolo attraverso l’ ”Agenda per il lavoro dignitoso”, per agire nella direzione di una globalizzazione equa basata sulla giustizia sociale.
Tessere la pace vuol dire “lavorare per la pace”. “Si vis pacem para pacem” come diceva un politico italiano (Turati) nel 1909 in contrapposizione al motto latino “Si vis pacem para bellum”. Non c’è pace senza giustizia, non c’è pace senza dignità.
La crisi pandemica ha costretto molte aziende alla chiusura temporanea o definitiva. Oggi è tempo di ripresa. Ripresa incentrata sul lavoro ma che deve essere lavoro produttivo, dignitoso, giustamente pagato e liberamente scelto.
Ipsia del Trentino condivide i valori espressi dall’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) diretta per tre mandati da Juan Somavia, che riceve il premio “Tessere la pace” per la sua vita dedicata a “rendere più dignitoso il lavoro, aumentare la giustizia sociale e la pace”.